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Visita della chiesa

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La Chiesa Abbaziale di San Leonardo è situata in mezzo di tutto il sopradetto edificio, ed è fatta à due navate tutta à volta con tre archi, che divide l'una navata dall'altra, et in capo alla navata sinistra dell'ingresso di questa Chiesa vi è la Cappella del Santo titolare, il di cui Altare serve per Altar Maggiore, ed in esso vi è il tabernacolo del santissimo sacramento, oltre la statua e di San Leonardo.

Le mura di detta Chiesa, e li pilastri degl’archi di essa sono tutti ripieni di Catene, e ferri, che vengono appesi da quelli, che hanno ricevuto la Gratia d'esser liberati ò dalle Carceri, ò dalla schiavitù de Turchi.

Tutta la Chiesa è à volta, ma oltre la volta nella navata destra dell'ingresso vi sono due cuppolette, cioè una appoggiata sopra il primo arco di questa navata, e l'altra sopra il terzo, si come ancora la Cappella di San Leonardo ha una fabrica à guisa di Cuppola.

Oltre L'Altar Maggiore vi sono in questa Chiesa due altri Altari, ò Cappelle il primo de quali che è in capo alla predetta navata destra è dedicato à San Carlo Boromeo, e questo fu eretto, per quanto si raccoglie dalla seguente Iscrittione posta al lato dell'Evangelo di detto Altare, dal Illustre Cardinal Luigi Gaetano l'anno 1634.

Aloysio Caietano "Cardinali Eminentissimo nulli secundo, Perpetuo huius Ecclesie Comendatario lubente. Domno Lucio de Amore volane vallis insamnio troiane Cathedralis Canonico eiusque Eminentissimi Economo, ac Generali Vicario obsequentissimo obtemperanie.
Templum hoc divi Leonardi sub veteri Theutonum Religione erectum, et  quatuor Cardinalibus ex eadem familia successive concessum olim alijs, tam fratribus Divi Francisci de observantia, ut ferventiori devotione Divinos Cultus exerceant, assignatum, ac ad honorem Divi Caroli Borromei, sui amplissimi Collegij fratris sacellum hoc costructum anno MDCXXXIIII
".

L'altro Altare, ò Cappella è situata in fine della Chiesa nella navata sinistra, ed è dedicata a San Ipolito erettavi dalli Locati Abruzzesi, li quali la mantengono di tutto ciò che è necessario per il Divino Culto, e per la Celebratione delle Messe, essendo l'Altare ben provisto di tutto; L'Altar Maggiore, e l'altro di San Carlo si mantengono a spese della Menza Abbaziale.

Nella visita di questi due Altari spettanti all'Abbazia si è veduto non haver altre tovaglie se non quelle con le quali stavano presentemente ricoperti, onde hanno bisogno esser proveduti d'una tovaglia superiore, e di due inferiori per Ciascuno. In oltre l'Altare di S. Carlo ha bisogno di quattro Candelieri, a Croce, di 4 vasetti con fiori, e della tabella dell'Evangelo di S. Giovanni simile all'altre, che vi sono in detto Altare. Le fenestre della Chiesa, particolarmente quelle della facciata d'avanti hanno bisogno si riparino i telari delle vetriate, e si provedino di vetri dove mancano.

La Chiesa non ha tetto di Coppi, ò tegole, ma bensi di lastre di pietra, e questo ha bisogno di esser riconosciuto per che quando piove l'acqua penetra dentro sopra le volte della Chiesa e però conviene ripararlo ove danneggia.

Nella facciata d'avanti di detta Chiesa vi sono nate alcune piante de Fichi,  e sono assai grandi, conviene non tagliarle, ma di sradicarle da dentro il muro per che altrimenti ingrossandosi faranno gran danno con smovere il medesimo Muro, come già si vede, che vi hanno fatto qualche fessùra, e con tutto che, per ordine dell'Eminentissimo Illustre Cardinale Carlo Barberini Abbate, fin dall'anno 1690 fosse questa Chiesa risarcita, e ridotta nello stato, che si vede assai comendabile, come si riconosce dalla seguente Iscrittione, non di meno dall'hora in quà ha bisogno delle suddette riparationi.

"Templum ad veterem nitorem revocatum, reparatum asceterium, Xenodochium restauratum, Panificium instructum mandante Carolo - titulo S. Laurentij in Lucina Sancte Romane Ecclesie Presbitero Card. Barberino Sacrosante Vaticane Basilice Archipresbitero, et huius Monasterii perpetuo Commendatario. Reverendissimus P. P. Celestinus de Angelis Abbas de Uria eiusdem Eminentissimi Domini Minister Generalis posuit. A.D. M.D.C.XC."

Nella Sacrestia si è veduto esservi bisogno d'una Pianeta  negra ed un altra violacea ordinarie. In oltre vi è bisogno d'un Piviale bianco per che quello che si è veduto esser tutto lacero, Frà le suppellettili sacre, delle quali si è fatto il seguente Inventario, si è ritrovato una Pianeta nuova di seta di vari colori assai bella coll'arme dell'Eminente Illustre Cardinal Carlo Barberini Abbate, e per che non ci sono tonacelle simili per il giorno della festa del Santo, ò altre solennità, sarebbe rnolto condecente se si provedessero, come anche d'un Paliotto simile per l'Altare Maggiore.

Essendosi saputo, che il P. Guardiano passato haveva prestato un Calice di questa Sacrestia al Barone di San Giovanni Rotonno, si è ordinato al P. Guardiano presente, che procuri di recuperarlo, e si è detto anco al P.  Abbate de Angelis, ne sarebbe male di ottenere un Breve, che li Frati sotto pena di scomunica riservata alla Sede Apostolica non potessero più prestare supellettili di questa Sacrestia senza licenza del Ministro principale dell'Eminentissimo Illustre Cardinale Abbate.

Illustrazione e trascrizione del manoscritto di una "visita pastorale" di fine secolo XVII conservato nella Biblioteca Provinciale di Foggia - Antonio Ventura