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Diffusione del culto di San Leonardo

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Festeggiamenti per San LeonardoDa quattordici secoli San Leonardo è invocato con gli onori degli altari non soltanto in Francia, ma anche in Belgio, in Inghilterra, in Germania, in Polonia, in Svizzera, in Spagna, oltre che nel nostro Paese.

Della vita e del culto di questo Santo molto si è scritto dagli autori di Storia Ecclesiastica.
Ai pochi cenni del Martirologio Romano fanno eco gli Acta Sanctorum dei Bollandisti, che ne danno ampie notizie al 6 novembre.

Ne scrissero il Baronio, il Surio, ed altri. Nel secolo scorso ne compilarono la storia della vita e del culto l'Oroux e l'Arbellot sulla traccia della vita più antica, scritta nel Limosino poco prima del Concilio tenuto a Limoges nel 1031, pubblicata con una edizione del 1760 a Parigi.

Molto popolare divenne il nome di S. Leonardo in Italia con la discesa dei Normanni, che n'erano devotissimi, e se ne diffuse maggiormente il culto nell'epoca delle Crociate, quando i fedeli, esperimentandone la protezione, lo invocarono nei momenti più tristi.

 Dal maggior Tempio della Daunia, sorto poco lontano dall'antica città di Siponto, sulla fine del Medioevo, s'irradiò molto più facilmente nelle regioni confinanti il culto di San Leonardo per opera di religiosi, che abitarono in quel monastero della diocesi Sipontina.

Esso fu centro d'irradiazione non solo per le Puglie, ma per l'Abruzzo, il Molise, il Sannio e la Campania, se non per tutto il resto dell'Italia Meridionale. Sono ancora numerose le chiese e gli altari, dove S. Leonardo è invocato con fede, quale Patrono dei carcerati non solo, ma delle rispettive popolazioni, tra le quali il culto non è venuto meno per la sagra annuale, o per le antiche tradizioni, anche quando si sia introdotto il culto di qualche altro Santo popolare, come per esempio a S. Giovanni Rotondo, sul Gargano, e nel comune di Vico Garganico, i cui abitanti venerano nella chiesa di S. Biagio S. Leonardo, conservandone una statua sopra un altare, ed inviano di tanto in tanto ancora qualche oggetto votivo alla chiesa di S. Leonardo di Siponto.

Meta di pellegrini, diretti al Santuario del Gargano, fu per molti secoli il Tempio di S. Leonardo presso Siponto, dove questo Taumaturgo è stato più lungamente venerato, finché vi rimase la statua trasferita nel secolo scorso nella chiesa di S. Maria delle Grazie in Manfredonia.Però non è la statua di un Santo il centro del culto cattolico, che si svolge sempre intorno ad un Altare con la celebrazione del divin Sacrificio.

Ed i fedeli inviano continuamente alla chiesa di Manfredonia, officiata dai Frati Minori Francescani, offerte per la celebrazione di Sante Messe, come si faceva un tempo a S. Leonardo di Siponto, e si è ripreso a fare da un decennio, appena ripristinato il culto in questa antica Badia, corredata di fede, di arte e di storia.

Quivi il simbolo costante, che si trova nelle immagini, scolpite o dipinte, rimane come emblema caratteristico nel sontuoso portale d'ingresso con l'immagine di un Santo col cappuccio, con un libro e con le catene: immagine che si ripete in un busto, deturpato da mani sacrileghe, però riprodotto con la nuova statua, che fu solennemente trasportata alla chiesa restaurata nella festa dell'Ascensione di Nostro Signore Gesù Cristo nel maggio 1950.

Il Vangelo con le mistiche catene nelle mani (ed alle volte anche un castelletto) sono il simbolo del Taumaturgo, per significare non solo la liberazione dai ceppi d'una schiavitù, ovvero dalle catene d'una prigione, ma anche l'opera caritativa che S. Leonardo esercitò nella sua vita, e che si perpetua nei secoli col culto, che la Chiesa Cattolica conserva e promuove con la devozione e le pratiche di pietà e di vita religiosa.
 

Tratto dal libro di Don Silvestro Mastrobuoni  - "San Leonardo di Siponto" del 1960.