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La Zecca
Sembra ormai accertato e il merito spetta moltissimo all'esimio cav. Luigi Pascale, che già altrove citammo che a Manfredonia vi sia stata anche una zecca, che, istituita da Manfredi, impresse monete di Casa Sveva tra il 1256 e il 1266.
Le ricerche del Pascale sono suffragate dal fatto che in alcune collezioni numismatiche soprattutto in quella di Giuseppe Tafuri di Castellaneta (Bari), catalogate in seguito, dallo storico e numismatico Domenico Spinelli, principe di San Giorgio vi erano delle monete in cui, oltre all'anno dell'egira, era segnata anche la città in cui vennero coniate. Il catalogo della collezione Tafuri, dà indicazioni precise e dettagliate di ben dodici esemplari di monete, la maggior parte ben conservate, fra cui: un doppio tari in oro, dieci denari in argento, mistura o bronzo, e un obolo rarissimo in mistura. La collezione Franchini riferisce inoltre due esemplari di denari piccoli, rarissimi ma di mediocre conservazione, mentre nel secondo catalogo del Museo di Bartolomeo Borghese, fra i suggelli posti in vendita il 24 aprile 1880, figura la descrizione del suggello che appartenne a monsignor Perotti, uomo di rara cultura e di grande sapienza, che fu eletto vescovo sipontino dal Pontefice Pio II nel 1458.
 
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